Evidentemente nella mia ingenuità, qualcosa avevo subodorato...Second Life appare in effetti come un fenomeno mediatico più che sociale.
Secondo la rivista Wired, SL è un mondo molto meno attraente e frequentato di quello che è stato pubblicizzato. Già nella insolita rappresentazione cartografica della rete, avevo notato la posizione secondaria di SL rispetto ad altri mondi virtuali on-line. Tuttavia la situazione sembra ancora meno idilliaca di quella che aveva descritto Gerosa nel suo libro (quando vantando le bellezze di questo mondo virtuale, aveva però avvertito che i reali frequentatori erano di numero ben inferiore a quelli iscritti). Abitanti ve ne sono, ma pochi e non così vivaci come appare negli articoli giornalistici soprattutto per quel che riguarda le sedi di alcune grandi aziende che hanno investito molto denaro in infruttuose cattedrali nel deserto.
Un approfondimento su questi fantasmi virtuali è reperibile a sul sito della rivista wired.com
Su repubblica.it vi è comunque un sintetico resoconto dell'articolo. Mi è parso strano che proprio questo quotidiano abbia dato risonanza alla notizia, visto che promuove e organizza iniziative nell'isola Parioli. Come puoi accusare i giornalisti di sensazionalismo, se tu stesso ci hai marciato così tanto? (mi sembra abbiano pubblicato anche una guida).
Comunque non siamo noi ad essere rimasti ottusamente indietro, sono loro che sono andati troppo avanti (con la fantasia!).
Grazie ad Enrico per la segnalazione.