Qualche tempo fa, a ridosso della sua pubblicazione, comprai 'Second Life' di Mario Gerosa. LA mia intenzione era di capire e tenermi aggiornata su un fenomeno che riempiva la bocca a molti: volevo farmi un'idea prima di entrare in quel metaverso e sfrondare la mia imminente eperienza dei sensazionalismi giornalistici.
Alla fine della lettura, non avevo più nessuna intenzione di entrare in Second Life. Non so se la colpa è stata del libro o del mondo in se', ma mi è sembrato tutto un po' sterile. E' sicuramente un modo di incontrarsi, le proposte culturali dei Parioli sono interessanti, anche, forse, le manifestazioni (nel senso di espressioni) artistiche...ma, fuori dall'ottica del gioco (visto che più volte si è puntualizzato che SL non è un gioco) o dello studio sociologico, una domanda mi sorgeva spontanea nel corso della trattazione di Gerosa: cui prodest e soprattutto a che pro?
Alla fine della lettura, non avevo più nessuna intenzione di entrare in Second Life. Non so se la colpa è stata del libro o del mondo in se', ma mi è sembrato tutto un po' sterile. E' sicuramente un modo di incontrarsi, le proposte culturali dei Parioli sono interessanti, anche, forse, le manifestazioni (nel senso di espressioni) artistiche...ma, fuori dall'ottica del gioco (visto che più volte si è puntualizzato che SL non è un gioco) o dello studio sociologico, una domanda mi sorgeva spontanea nel corso della trattazione di Gerosa: cui prodest e soprattutto a che pro?
Se qualche assiduo frequentatore di SL sa darmi una risposta "dal basso", per favore mi illumini.