A volte sento notizie assurde alla tv su gente che mette in piedi cause su insulti ricevuti nel traffico, mail aperte a lavoro e altre situazioni bizzarre di questo genere. Quando capita mi chiedo chi si sia preso la briga di portare avanti una causa così assurda o particolare: ci vuole tempo, denaro e pazienza!
Questa volta però mi sono imbattuta in una notiziola succulenta a proposito dell'annosa questione del canone RAI. Un tale Cesare B. con perseveranza ha ideato una trafila per gabbare il sistema di pagamento del canone: è riuscito a non pagare il canone, pur possedendo una TV, sfruttando una falla burocratica.
Non so se tale notizia è veritiera ma è apparsa su Punto Informatico riscuotendo un certo interesse. In realtà è una specie di raggiro, ma vi allego il link della lettera cosicché vi possiate fare un'idea da soli.
Resta il fatto che il canone sia la tassa più odiata dagli italiani e che la televisione pubblica, visto che usufruisce di tale introito, dovrebbe ridurre notevolmente gli inserti pubblicitari sempre più invadenti. A questo proposito vorrei spezzare una lancia a favore di RAI4, una rete creata solo per il digitale terrestre e in onda da luglio di quest'anno. Nel comunicato stampa si legge:
In realtà per ora la fase di 'riscaldamento' continua e non è ancora ben chiaro come gli spettatori possano contribuire al palinsesto. Il canale trasmette un bel po' di telefilm interessanti o revival (come Blossom) e film abbastanza recenti. Gli unici contenuti generati dagli utenti provengono dalla top list di YouTube. Il fatto positivo è che la pubblicità sul canale è assente e gli intermezzi tra i programmi sono molto carini e ben curati.
Speriamo che crescendo questa rete non si perda in logiche aziendali e commerciali deleterie: l'isola dei famosi fa infatti parte del suo palinsesto e spero rimanga un caso isolato!
Questa volta però mi sono imbattuta in una notiziola succulenta a proposito dell'annosa questione del canone RAI. Un tale Cesare B. con perseveranza ha ideato una trafila per gabbare il sistema di pagamento del canone: è riuscito a non pagare il canone, pur possedendo una TV, sfruttando una falla burocratica.
Non so se tale notizia è veritiera ma è apparsa su Punto Informatico riscuotendo un certo interesse. In realtà è una specie di raggiro, ma vi allego il link della lettera cosicché vi possiate fare un'idea da soli.
Resta il fatto che il canone sia la tassa più odiata dagli italiani e che la televisione pubblica, visto che usufruisce di tale introito, dovrebbe ridurre notevolmente gli inserti pubblicitari sempre più invadenti. A questo proposito vorrei spezzare una lancia a favore di RAI4, una rete creata solo per il digitale terrestre e in onda da luglio di quest'anno. Nel comunicato stampa si legge:
“Una rete per un pubblico giovane, che naviga su internet, sensibile alle suggestioni della moderna comunicazione”, spiega Carlo Freccero, presidente di Raisat (indicata dalla Rai come factory di Rai4). “L’obiettivo - continua Freccero - sarà quello di trasformare, in alcuni casi, gli spettatori in autori, capaci di contribuire a creare alcuni dei programmi che andranno in onda con i materiali che propongono in rete. Il web sarà, quindi, per Rai4 una fonte formidabile di raccolta. In questa fase di partenza, Rai4 si alimenterà soprattutto di serie americane cult, film e telefilm, cartoni animati, programmi musicali, oltre ai ‘fuoricampo’ di alcuni reality della generalista. Una sorta di riscaldamento dei motori - conclude Carlo Freccero - in attesa di una programmazione più completa, che comprenda produzioni di canale, sia di fiction che di programmi”.
In realtà per ora la fase di 'riscaldamento' continua e non è ancora ben chiaro come gli spettatori possano contribuire al palinsesto. Il canale trasmette un bel po' di telefilm interessanti o revival (come Blossom) e film abbastanza recenti. Gli unici contenuti generati dagli utenti provengono dalla top list di YouTube. Il fatto positivo è che la pubblicità sul canale è assente e gli intermezzi tra i programmi sono molto carini e ben curati.
Speriamo che crescendo questa rete non si perda in logiche aziendali e commerciali deleterie: l'isola dei famosi fa infatti parte del suo palinsesto e spero rimanga un caso isolato!