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"Pronto, Quelo hai sogni nel cassetto? - No, solo calzini."

Stremata come un calzino bucato e con lo stesso morale, mi aggiro per il Web annotando tutto ciò che ritengo interessante nell'ambito multimediale, ma non solo. Per chi come me, frustrato dal mondo post-universitario, cerca di tenersi aggiornato.

La mia settimana del cinema

Questa settimana, per una serie favorevole di eventi, sono stata al cinema ben quattro volte spaziando tra generi e "impegno" delle pellicole. Lunedì ho visto di "Mamma mia!" una commediola un po' kitsch ma decisamente allegra, utile a scacciare un po' di malumore per un paio d'ore. Mercoledì è stata la volta di "La classe" un film che mi ha profondamente colpito: vedere il professore protagonista affrontare una gioventù così diversa dalla mia esperienza scolastica, con toni crudi e quasi documentaristici, mi ha messo profondamente a disagio e mi ha fatto interrogare seriamente sul ruolo della scuola oggi (rimando anche ai due post di giangidoe su questo film). Venerdì ho affrontato le mie paure e sono andata a vedere "The Mist" spinta dalla fiducia per la grande professionalità di Frank Darabont: il film non mi ha deluso ma il finale mi ha decisamente colpito più di tutto e del suo ben oleato meccanismo di tensione (io però salto sulla poltrona molto facilmente).

Ieri sono andata a vedere con emozione il film che attendevo da tanto: WALL•E, nuovo lungometraggio Pixar. Rivedere il cortometraggio Presto mi ha davvero divertito e non ha fatto altro che aumentare il mio 'appetito': sono sin dagli esordi una fan della Pixar sia come studio di animazione in termini strettamente tecnici, sia per la grandissima capacità artistica e narrativa dei suoi membri, primo fra tutti John Lasseter (uomo dalla fantasia inesauribile e dalla grande perizia tecnica). Prima di ieri sera il mio film Pixar preferito era "Monsters & Co." poichè è un capolavoro di animazione e tempi comici, la storia è molto appassionante ed originale e l'universo di Mostropoli è immaginifico e spesso graffiante.
Da ieri uno dei miei film preferiti in assoluto, non solo quindi nel genere cinematografico di appartenenza, è sicuramente WALL•E. Anche se questo mio commento è 'a caldo' non credo che cambierò idea in futuro. Il personaggio del robottino è molto commovente nel suo continuo reiterare la funzione per cui è stato costruito pur avendo acquisito una personalità (molto curiosa) e il tono del film non è solo basato su semplici funzioni proppiane e meccanismi da slapstick commedy: in poche parole, non mi sono trovata di fronte ad un film d'animazione per bambini, anche se un po' cresciuti, come Nemo o 'per adulti' come Shrek. Davanti a me si è dispiegata una trama con differenti livelli di lettura assolutamente non banali. Ho letto in giro per il web molte recensioni entusiaste e critiche approfondite (rimando a quella che mi ha colpito di più di Gabriele Niola) per cui vorrei soffermarmi su delle chiavi d'interpretazione che fino ad ora non ho ancora visto affrontare. La trama in due parole è molto semplice ed è ben descritta dal trailer.
L'amore di WALL•E per EVE è assolutamente incondizionato: non mi riferisco al carattere fiabesco dell'innamoramento, tipico dei film disneyani, ma alla totale devozione del protagonista verso l'oggetto del suo amore. Ad un certo punto della trama, nella prima parte del film pressoché priva di dialoghi (coerentemente con i robot incapaci di emettere poco più che suoni inarticolati), EVE espletata la sua funzione primaria entra in standby, si spegne inerte. WALL•E non accetta questa nuova condizione e vive la sua personale storia d'amore portando EVE in giro per la Terra in romantiche atmosfere e proteggendola dai pericoli esterni. La prima cosa che mi è venuta in mente vedendo il protagonista portare la sua amata in giro su un carrello è stata una parte del film 'Parla con lei': la dedizione verso una persona malata e incapace di percepire il mondo esterno nella speranza che possa percepire il nostro amore.
WALL•E poi è un personaggio assolutamente anacronistico e innocente che non viene corrotto dal mondo esterno ma ne preserva la purezza portando gli altri a risvegliarsi dal proprio torpore. WALL•E è sostanzialmente vecchio e inutile ma la sua personalità e il suo sentire supera la sua mera funzione e lo porta ad essere al centro della società che lo aveva lasciato indietro.
Non proseguo oltre poiché mi rendo conto di essere stata troppo prolissa e non voglio svelarvi altro sulla trama di questo film che spero di cuore andiate a vedere. Aggiungo solo il consiglio di rimanere a guardare i titoli di coda nei quali la tecnica pittorica segue il progredire della razza umana.
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