Ieri ho sperato sino all'ultimo, con il fiato sospeso, ma non è accaduto nessun "miracolo". Non che tenessi veramente a questo governo, ma avevo ancora fiducia nel cambiamento e nella serietà di alcune istituzioni. Oggi non mi è rimasta più nessuna fiducia in un futuro serio e proficuo per un Italia matura, e non più l'Italietta descritta nei giornali esteri. Oggi leggendo l'editoriale di Ezio Mauro mi sono avvilita per la chiarezza della sua analisi.
Nemmeno due anni dopo il voto che ha sconfitto Berlusconi e la sua destra, Romano Prodi deve lasciare Palazzo Chigi e uscire di scena, con il suo governo che si arrende infine al Senato dove Dini e Mastella gli votano contro, dopo una settimana d'agonia. È lo strano - e ingiusto - destino di un uomo politico che per due volte ha battuto Berlusconi, per due volte ha risanato i conti pubblici e per due volte ha dovuto interrompere a metà la sua avventura di governo per lo sfascio della maggioranza che lo aveva scelto come leader. [...] Ciò che è finito davvero, infatti, è l'idea di un'ampia coalizione che raggruppi insieme tutto ciò che è alternativo alla destra, comunque assemblato, e dovunque porti la risultante. Prodi è morto politicamente proprio di questo.[...] Mentre faceva firmare ai leader alleati un programma faraonico e velleitario di 281 pagine e un impegno di lealtà perfettamente inutile per l'intera legislatura, Prodi coltivava in realtà un'ambizione culturale, prima ancora che politica: quella di tenere insieme le due sinistre italiane (la riformista e la radicale), obbligandole a coniugare giustizia e solidarietà insieme con modernità e innovazione, in un patto con i moderati antiberlusconiani.
Quell'ambizione è saltata, o meglio si è tradotta talvolta in politica durante questi due anni, mai in una cultura di governo riconosciuta e riconoscibile. (continua...)
Un sms che pare Prodi abbia inviato ad un amico ("E' finita"), riassume per me la fine di un'alternativa politica. La mia non è un'analisi lucida, ma un sentimento di sconforto: non ci meritiamo davvero nient'altro che questa situazione?