In un articolo apparso sul "The Nation" e riportato dal "Internazionale", Nichols denuncia l'attentato alla neutralità della rete messo in atto da multinazionali e giganti della comunicazione. Pare infatti che la FCC (commissione federale per le comunicazioni degli Stati Uniti) sarebbe favorevole ad una gestione della rete alquanto impari: i siti disposti a pagare una certa cifra avrebbero riservata una velocità di connessione più alta a dispetto di tutti gli altri...Ciò significa che l'accessibilità varierebbe in funzione della ricchezza del proprietario del sito. E' chiaro quali siano le minacce che Nichols rintraccia in questo possibile futuro, ma la cosa più agghiacciante é che queste prospettive non sono così lontane dall'avverarsi.
E' un sistema molto efficace per rendere schiavo in maniera subdola un sistema da sempre molto libero. Come utenti, infatti, siamo stati abituati a pretendere un accesso ai contenuti sempre più veloce e questo futuribile sistema di discriminazione ci porterebbe inconsapevolmente a scegliere solo fonti abbastanza ricche da poter pagare la propria visibilità. Già la situazione é simile per quel che riguarda i risultati dei motori di ricerca...in questo modo, se non manterremo una costante vigilanza e spirito critico potremmo dire addio alla libertà di Internet!
Quanti di noi saranno in grado di non lasciarsi trascinare dalla corrente e resistere?
Ai posteri l'ardua sentenza...